2016

CORSO DI TEATRO CON DARIO FO E JACOPO FO ALLA LIBERA UNIVERSITA' DI ALCATRAZ

Dal 1° al 10 maggio 2016 evento eccezionale ad Alcatraz:

Corso di teatro con Dario Fo e Jacopo Fo!  Per 9 giorni parleremo di teatro e arte, di passione e emozioni, di empatia e comunicazione. Scriveremo pezzi teatrali, scriveremo canzoni, giocheremo con i rudimenti del mimo e della voce.

 

 

Un seminario rivolto ad attori, registi e appassionati durante il quale verranno affrontati gli aspetti fondamentali della scrittura e della rappresentazione di un testo teatrale. Gli allievi potranno misurarsi direttamente con la recitazione, la mimica e la dialettica di scena, lavoreranno insieme a Dario e Jacopo su alcuni testi di Dario Fo e Franca Rame, vivendo l’esperienza eccezionale di partecipare a un laboratorio dove viene ricreata l’atmosfera che si vive all’interno di una compagnia teatrale, entrando, e vivendo appieno il metodo di lavoro di un grande autore e interprete del teatro italiano.

Condividendo momenti della giornata, facendo prove, ascoltandosi e ascoltando gli altri, imparando dagli errori di tutti, vivendo insieme momenti di allegria e giochi. Crediamo di proporre ancora una volta un'esperienza unica: un insegnamento fuori dagli schemi della lezione classica. Si vedrà così come il testo iniziale viene rimodellato e riscritto via via che lo si prova di fronte a un pubblico. E come il modo di raccontare sia dettato dal racconto e possa trovare un suo naturale equilibrio proprio a partire dal senso di quel che si vuole dire.

Nel teatro di Dario Fo e Franca Rame, infatti, la scelta dei canoni estetici non avviene per arbitrario gusto formale, ma è insita nel discorso stesso che si vuole rappresentare.

Jacopo Fo, con la consueta ossessione per la comprensione dei dettagli, si occuperà invece di raccontare i meccanismi che stanno dietro all’interpretazione recitativa, svelando alcuni segreti essenziali del mestiere dell’attore, "trucchi" che per tradizione venivano appresi per imitazione ma che oggi possono essere descritti minutamente e chiaramente grazie a una serie strabiliante di scoperte scientifiche. Si parlerà quindi di come la mente lavora mentre recitiamo, di come il pubblico legge l’azione scenica in modo quasi subliminale, e di come la conoscenza di questi meccanismi, semplici e naturali, possa offrire strumenti utili al narratore.

Gli allievi potranno inoltre portare loro pezzi e lavorare con Dario e Jacopo Fo per affinare recitazione e regia. Continueremo così il percorso formativo e lavorativo di assistenza alle nuove produzioni iniziato a ottobre del 2012. Durante il corso di teatro con Jacopo Fo si lavorerà alla realizzazione di uno spettacolo teatrale, titolo provvisorio “Storie di donne straordinarie”. L’idea è di mettere in scena uno spettacolo che verrà poi portato in giro da diversi gruppi di attori più o meno numerosi e professionali a seconda delle situazioni, in collegamento con il progetto nato dalla collaborazione con il Gruppo Toponomastica Femminile con il quale stiamo studiando la possibilità di realizzare ad Alcatraz un Viale delle Giuste. A marzo inizierà, con la partecipazione di alcune scuole, una consultazione per decidere a quali donne intitolare una statua in questo percorso della memoria.

Alcatraz, infatti, da 30 anni Associazione Culturale e struttura ricettiva, è anche un centro di produzione e assistenza, che agisce come incubatore di nuove creazioni teatrali, musicali, grafiche e letterarie.

Oltre al Premio Nobel Dario Fo parteciperanno come insegnanti:

Mario Pirovano (recitazione)

Fabrizio De Giovanni (recitazione)

Maria Chiara Di Marco (recitazione)

Eleonora Albanese (arte zen)

Imad Zebala (la forza della musica)

Eleonora Dalbosco (voce)

Angelo Airaghi (Tai Chi)

Jacopo Fo (il racconto teatrale)

(Sono previsti altri insegnanti fuori programma)

 

PER TUTTE LE INFORMAZIONI SUL CORSO, PREZZI, ISCRIZIONI, E PER PRENOTARE CLICCA QUI

OPPURE MANDA UNA EMAIL A [email protected]

 

 


RAZZA DI ZINGARO di Dario Fo - Rassegna Stampa

Razza di zingaro

 

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• Articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 13-01-2016

 

Clicca sull'immagine per scaricare il pdf

 

• Articolo pubblicato su Ansa.it il 12-01-2016

Dario Fo, lo zingaro boxer che sfidò SS

(ANSA) - ROMA, 12 GEN - DARIO FO, RAZZA DI ZINGARO (CHIARELETTERE, PP 160, EURO 16,90). Scopre la boxe da bambino, ha grande talento e conquista strepitose vittorie ma uno zingaro come Johann Trollman, vissuto tra il 1907 e il 1943, non può essere campione. A lui il titolo è negato nella Germania nazista. La storia terribile, dimenticata, di un uomo a cui le strade del successo e degli affetti sono sbarrate viene ricostruita da Dario Fo nel suo nuovo libro 'Razza di zingaro' che esce per Chiarelettere con le preziose illustrazioni, tra cui quella di copertina, disegnate e dipinte dal Nobel con la collaborazione di Michela Casiere e Jessica Borroni. [continua a leggere...]

 

• Articolo pubblicato su ADNkronos.com il 12-01-2016

Libri: Fo racconta la storia eroica di uno zingaro che sfidò il nazismo Domani il premio Nobel presenta il suo nuovo romanzo basato su una vicenda vera

Dario Fo ha scritto un nuovo romanzo e lo presenta domani, a casa sua, a Milano. Una scelta singolare, come la storia che ci vuole raccontare. Si intitola "Razza di zingaro" (edito da Chiarelettere) ed è la storia (vera) eroica e tragica di un pugile, Johann Trollmann, che divenuto un campione di pugilato sfidò il nazismo. Era nato nel dicembre 1907, a Wilsche, nella Bassa Sassonia da una famiglia di etnia sinti, e morì a meno di quarantanni, nel 9 febbraio del 1943, nel campo di concentramento di Neuengamme, vicino Amburgo. 'Zingaro' è qualcuno che appartiene al gruppo etnico migrante, disperso in numerosi paesi d'Europa, nella Turchia asiatica, in Persia, Turkestan, Afghanistan, Belucistan, Siberia, Egitto, sulla costa settentrionale dell'Africa e perfino nell'America Settentrionale e Meridionale. Così, almeno, ci spiega l'enciclopedia Treccani, aggiungendo che "si distingue dai popoli vicini e da coloro che li ospitano per lingua, costumi e caratteri fisici". [continua a leggere...]

 


Da domani in libreria RAZZA DI ZINGARO di Dario Fo: la storia di un campione di boxe al tempo del nazismo

Una storia unica e vera, un romanzo commovente di uno zingaro campione di boxe al tempo del nazismo.

 

Lui è Johann Trollmann (1907-1943), pugile sinti nella Germania nazista, il più bravo di tutti, ma c’è un particolare: è uno zingaro.

La vita di Johann comincia subito di corsa, da quando, bambino, scopre la boxe e sale sul ring portando con sé i valori e la tradizione della sua gente, e guadagnando strepitose vittorie, una più emozionante dell’altra, con il pubblico (soprattutto femminile) in visibilio.

Ma uno zingaro non è come gli altri tedeschi: come può rappresentare la grande Germania alle Olimpiadi del 1928? Le strade del successo ben presto gli vengono sbarrate, il clima politico peggiora, il nazismo travolge tutto, anche la sua vita e quella della sua famiglia. Non importa che Johann sia il più bravo, il titolo di campione dei pesi mediomassimi gli verrà negato, nonostante la vittoria sul ring.

Da quel momento la sua vita diventa impossibile: prima il divorzio cui è costretto per salvare la moglie e la figlia, poi la sterilizzazione, la guerra cui partecipa come soldato e infine il campo di concentramento e l’ultima sfida, quella decisiva, contro il kapò, che vincerà, e per questo sarà punito. Con la morte.

Dario Fo, grazie a una ricerca meticolosa e storicamente ineccepibile di Paolo Cagna Ninchi, ancora una volta recupera una vicenda vera e dimenticata e la propone in una vibrante ricostruzione narrativa alla nostra attenzione distratta: un modo efficacissimo per parlare indirettamente del presente che non vogliamo vedere.

Solo di recente la Germania ha riconosciuto il valore e l’autenticità di questa storia consegnando alla famiglia Trollmann la corona di campione dei pesi mediomassimi negata a Johann ottant’anni prima.

Dario Fo, premio Nobel per la letteratura, ha pubblicato per Chiarelettere LA FIGLIA DEL PAPA (2014), C’È UN RE PAZZO IN DANIMARCA (2015), UN UOMO BRUCIATO VIVO (con Florina Cazacu, 2015), NUOVO MANUALE MINIMO DELL'ATTORE (con Franca Rame, 2015). Recentemente per Guanda editore ha pubblicato CIULLA, IL GRANDE MALFATTORE (con Piero Sciotto, 2014) e STORIA PROIBITA DELL'AMERICA (2015). Nel frattempo continua la sua attività pittorica con mostre ed esposizioni in varie città, non solo italiane. Le sue commedie continuano a essere rappresentate in tutto il mondo. Dopo FRANCESCO Dario Fo ha portato con successo sugli schermi di Rai 1 la storia della Callas nello spettacolo omonimo con Paola Cortellesi. 

 

Razza di Zingaro edito da Chiarelettere, Collana Narrazioni, pp. 172, Euro 16,90 

 

 


Dario Fo porta in scena STORIA PROIBITA DELL'AMERICA al Teatro Duse di Bologna dal 29 gennaio 2016

 

 

STORIA PROIBITA DELL’AMERICA

Scritto e interpretato da Dario Fo

Assistente alla regia

Fabrizio De Giovanni

Con la collaborazione di

Chiara Porro, Jessica Borroni, Luca Vittorio Toffolon

Direttore di scena

Maria Chiara Di Marco

 

Spettacolo tratto dal libro "Storia Proibita dell'America"

I film di Hollywood raccontano le vicende degli indiani sconfitti. Ma ignorano la storia dell’unica tribù che non si arrese mai: i Seminole, una società matriarcale e pacifica, nemica della schiavitù, con protagonisti indimenticabili. Come John Horse, un nero scatenato capace di truffare i bianchi e di conquistare alla causa del suo popolo gli schiavi delle piantagioni facendo comizi-spettacolo. O come Mae Tiger, condottiera meticcia che organizzerà una decisa ed energica azione culturale. O James Billie, veterano seminole del Vietnam che dovrà affrontare, al ritorno in patria, il nemico più insidioso, la droga, e per difendere la sua gente sbaraglierà le truppe del narcotraffico. Un’incredibile storia di resistenza umana e comunitaria lunga secoli, dai primi insediamenti in Florida allo sbarco dei conquistadores spagnoli, alle battaglie contro le truppe inglesi e poi statunitensi, scritta come un romanzo da un grande ribelle del nostro tempo.

 

QUANDO

  • venerdì 29 gennaio 2016 - Ore 21.00
  • domenica 31 gennaio 2016 - Ore 16.00

DOVE

 

     • Teatro Duse di Bologna

 

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DARIO FO RACCONTA LA FANTASTICA STORIA DI MARC CHAGALL A BRESCIA IL 16 GENNAIO 2016

Un eccezionale ed emozionante racconto da non perdere: il 16 gennaio, al Teatro Grande di Brescia, il premio Nobel porta per la prima volta sul palcoscenico la vita del grande pittore russo.

Ho scoperto la pittura di Marc Chagall a Parigi quando, appena dopo la guerra, ci sono arrivato che avevo vent’anni. Anche Chagall ai primi del secolo, per la prima volta, arrivò nella capitale francese a quell’età: aveva vinto una borsa di studio in Russia che gli permetteva di vivere dignitosamente nella cosiddetta capitale dell’arte e di studiare i grandi maestri dell’Impressionismo e di tutti gli altri nuovi movimenti pittorici.

Nel tempo in cui mi trovavo a Parigi ho avuto la fortuna di poter assistere alla più grande mostra di Chagall del dopoguerra. C’erano dipinti come la passeggiata del pittore che tiene per mano la moglie, Bella, così si chiamava, che vola un po’ più in alto nell’aria con un’espressione soddisfatta e un sorriso deliziato.

C’era il ritratto dei due innamorati che si baciano con tenerezza e un nudo della sua compagna davvero splendido che, a quel tempo, avevo riprodotto.

Dario Fo

Fondazione Brescia Musei in collaborazione con Fondazione del Teatro Grande di Brescia, a corollario della mostra MARC CHAGALL – Anni russi 1907-1924, organizzano un evento straordinario che vedrà protagonista il Premio Nobel Dario Fo.

Il 16 gennaio alle 21.00 Dario Fo porta in scena per la prima volta in assoluto il suo personale racconto della vita di Marc Chagall. Dove? A Brescia, nel magnifico Teatro Grande.

Autore ed attore straordinario, Fo propone al pubblico una lezione spettacolo in cui la vita di Marc Chagall e dello stesso Dario Fo, si fondono idealmente sul palcoscenico, pur senza essersi mai toccate nella realtà, in un eccezionale incontro poetico.

Una narrazione nata dalla mostra MARC CHAGALL, Anni russi 1907-1924 che sta emozionando l’Italia intera al Museo Santa Giulia di Brescia, dove il Premio Nobel guida lo spettatore attraverso la vita di Chagall con contributi visivi e testuali in un percorso in diciotto tappe appositamente realizzato per l’occasione.

Un racconto, disponibile fino al 15 febbraio, e possibile grazie a ben 35 opere preziose, tra cui straordinari capolavori e rari dipinti da collezioni private russe.

(Per maggiori informazioni clicca qui)

Da sabato 19 dicembre sarà possibile acquistare i biglietti per l’imperdibile spettacolo di Dario Fo su Marc Chagall sia presso la biglietteria del Teatro Grande sia online sul sito www.vivaticket.it.

 

 

 


Dario Fo: Contro il terrore dell'Is come contro le stragi degli anni '70 (Intervista adnkronos.com)

 "Negli anni '70 in Italia saltavano in aria treni e stazioni ma non ci arrendemmo alla paura, se lo avessimo fatto, se ci fossimo chiusi in casa, se avessimo sospeso gli spettacoli, avrebbe vinto la strategia della tensione. Adesso bisogna fare lo stesso".

 

 

Con oltre 50 anni di palcoscenico alle spalle, fra i quali l'intensissima e drammatica stagione degli anni '70, il premio Nobel Dario Fo ammonisce così, conversando con l'AdnKronos, artisti e spettatori a non lasciarsi sopraffare dalla legittima paura dopo i sanguinosi attacchi terroristici a Parigi, in particolare quello al Bataclan mentre era in corso il concerto degli 'Eagles of Death Metal'.

Proprio negli anni '70, e poi per parte degli '80, la Compagnia Dario Fo - Franca Rame andava in scena con cautele particolari, dovute al clima dell'epoca, alla forte valenza politica, militante, dei lavori rappresentati e al personale impegno politico di Franca e Dario:

"Recitavamo solo davanti a pubblico perquisito e dopo che gli spazi erano stati controllati - ricorda Fo- e questo perchè c'erano stati dei tentativi di far saltare in aria lo spazio di Milano dove lavoravamo, la Palazzina Liberty, e nel sud era stato dato alle fiamme un cinema dove ci saremmo dovuti esibire".

"Oltre a questo c'era la situazione nazionale spaventosa, lo stragismo. Capimmo che se ci fossimo fermati avrebbero vinto loro, avrebbe vinto chi voleva che non facessimo più spettacoli, che le persone non si incontrassero, non dibattessero. La strategia era di fermare la vita pubblica, far arroccare tutti nella propria casa, isolare le persone con la paura. Invece c'è stata la reazione: nessuna compagnia si è fermata, nessun tour è saltato per questo".

Le parole di Fo rimandano al tragico bilancio dello stragismo di quegli anni, i cui capitoli più noti, ma non gli unici, furono Piazza Fontana (12 dicembre 1969), diciassette vittime; Peteano (31 maggio 1972), tre carabinieri uccisi; Questura di Milano (17 maggio 1973), 4 morti; Piazza della Loggia (28 maggio 1974), 8 morti; Italicus (4 agosto 1974), 12 morti; Stazione di Bologna (2 agosto 1980), 85 morti.

"Le persone erano perennemente allarmate e il nostro pubblico quando veniva perquisito all'entrata, cosa che facevamo 'in proprio' non con l'ausilio delle forze di polizia, forse si allarmava ancora di più ma capiva anche che in quello spazio sarebbe stato al sicuro", ricorda Fo che tratta anche questa parte della sua vicenda artistica nel libro 'Nuovo manuale minimo dell'attore', da poco in libreria per Chiarelettere.

"Le risate erano la nostra forza, quando riuscivamo a farle esplodere erano liberatorie, capovolgevano le castronate che si tentavano di imporre alla gente", prosegue Fo, ricordando poi che nelle sue messe in scena la compagnia addirittura 'giocava' con la tensione che era nell'aria:

"Fingevamo un'interferenza nei nostri microfoni, la voce di un poliziotto che ci intimava di lasciare libero il canale, innescando un 'botta e risposta'. Fingevamo che mentre lo spettacolo era in corso fuori stesse avvenendo un colpo di stato, altra concreta paura di quegli anni, con telefonate, persone che portavano notizie da fuori la sala, un alternarsi di conferme e smentite".

"La grande forza dell'Italia, degli italiani, fu il non cedere alla paura al terrore, al clima di impossibilità di condurre una vita normale: loro tentavano di creare il dramma totale, continuo, noi dimostrammo che sfidando, anche con un po' di incoscienza, la logica della paura si cambiavano le cose, e in tutto questo il pubblico non mancava anzi riempivamo gli stadi", conclude Dario Fo.

Fonte: pubblicato il 18/11/2015 alle 15:29 su  www.adnkronos.com 

 

Di seguito il video dell'intervista integrale andata in onda su Radio Cusano Campus, ripubblicata in parte sul sito del Fatto Quotidiano: