A Milano contro l'inquinamento bruciamo soldi

MILANO, lunedì 23 gennaio 2006
COMUNICATO STAMPA

E’ notizia di oggi che 25 ispettori sono stati messi a disposizione dalla Regione Lombardia per i controlli sugli impianti di riscaldamento ed hanno iniziato oggi il loro lavoro con un incontro tra Regione e Comune di Milano che, insieme a Monza e Sesto San Giovanni, sarebbe stato il primo a stipulare un accordo operativo per utilizzare queste risorse. I 25 ispettori hanno dunque iniziato l’ attività di accertamento sui riscaldamenti per individuare gli impianti fuori norma, alimentati ad esempio ad olio combustibile o a carbone.

Tuttavia non c’era necessità perché il Comune di Milano ha già monitorato le caldaie con il risultato di circa 78 caldaie a carbone e 308 ad olio combustibile,ed alcune anche a BTZ, malgrado l’esplicito divieto della Legge Regionale Lombardia 4 novembre 2005, n. 16, quindi già fuori legge.

Secondo punto: non è necessario attivare squadre di tecnici per monitorare i 640.000 appartamenti dislocati su circa 30-40.000 stabili di Milano ( dati SUNIA): con una media di 20 stabili al giorno impiegherebbero dai 5 ai 6 anni. Basterebbe invece utilizzare i rendiconti ed i bilanci degli amministratori dei condomini quali sostituti d’imposta per avere immediatamente il calcolo dei combustibili utilizzati, il relativo consumo ed andamento della liberazione di sostanze nocive nell’aria.

Prof. Aldo Ferrara, Università degli Studi di Siena
Comitato Scientifico di sostegno a Dario Fo Sindaco