Gli arabi di Milano: figli di un dio minore?

Sembra che a Milano tocchi anche il privilegio di essere la capitale della santa guerra di civiltà promossa dai paladini dei valori occidentali. Dopo l’Ambrogino consegnato a Oriana Fallaci per la sua crociata e l’incitamento all’odio contro gli infedeli, dopo la cacciata dei rifugiati africani, tutti con regolare permesso, da via Lecco, ecco la ferma presa di posizione del provveditore Dutto, del prefetto Lombardi con il coro di Lega e Forza Italia, contro la scuola araba che oggi inizia le sue lezioni in via Ventura.
No, a Milano, dove pure fioriscono scuole private di diverse religioni, anche se soprattutto cattoliche con generosi finanziamenti pubblici, una scuola per i musulmani non s’ha da fare, neanche, come in questo caso, se diventa un doposcuola per insegnare a questi bambini la loro lingua d’origine insieme con quella del paese nel quale ora vivono.
La difesa di una, presunta, civiltà contro un’altra è stata sempre la causa dei più grandi crimini nel corso della nostra storia. Qui con governanti mediocri ci accontentiamo di carognate contro persone deboli e senza difese, addirittura contro bambini, ma sono queste carognate, anche perché vili, la manifestazione più pericolosa dell’intolleranza.
Solidarizzare con questi nostri fratelli, di pelle e di religione diversa, difendere le loro ragioni e impegnarci per i loro diritti è il nostro modo per credere e affermare che un mondo migliore è possibile.