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i Libri scritti da Dario Fo

"Una Callas dimenticata" scritto da Dario Fo e Franca Rame debutta il 28 novembre alle 21 al Teatro degli Arcimboldi (Milano)

  UNA CALLAS DIMENTICATA

scritto da Dario Fo e Franca Rame

con Dario Fo e Sara Bellodi, Roberta De Stefano, Jacopo Zerbo

assistente alla regia Fabrizio De Giovanni

con la collaborazione di Jessica Borroni, Michela Casiere, Chiara Porro, Luca Vittorio Toffolon,

direttore di scena Maria Chiara Di Marco

produzione COMPAGNIA TEATRALE FO RAME

organizzazione ITINERARIA TEATRO

Dario Fo torna in scena al Teatro Arcimboldi con un lavoro inedito su Maria Callas, l’ultimo scritto a quattro mani con Franca Rame.

Dopo il grande successo della scorsa primavera con “Lu Santo Jullàre Francesco”, Dario Fo sarà di nuovo sul palcoscenico del Teatro degli Arcimboldi con un lavoro inedito ispirato alla vita di Maria Callas.  Il Premio Nobel avrebbe dovuto mettere in scena lo spettacolo scritto a quattro mani con la moglie Franca Rame a maggio 2013, ma quest’ultimo fu cancellato proprio a causa della morte improvvisa della compagna di vita.

‘Una Callas dimenticata’ ripercorre tutta la vita del soprano greco nato a New York nel 1923. Dai trionfi all’oblio, dal palcoscenico alla vita fuori dalla scena, Fo e Rame hanno scritto un dialogo a tre voci dove la Divina racconta sé stessa senza risparmiare ironia e sarcasmo. Un crescendo di avvenimenti che avvicinano il racconto dell’incomparabile interprete alla farsa grottesca – con il resoconto dei primi anni all’insegna della voracità non solo artistica della piccola Maria e con l’irresistibile racconto del leggendario dimagrimento – e contemporaneamente alla tragedia greca, con il declino degli ultimi anni e la tormentata storia d’amore con Aristotele Onassis; senza tralasciare tutti gli incontri fondamentali della vita di Maria: dalle prime insegnanti di canto, al marito e manager Giovanni Battista Meneghini, fino ad arrivare a Luchino Visconti, che tiene per lei una grande lezione sull’arte del palcoscenico.

E, chiaramente, non può mancare il fondamentale contributo musicale, che in questo caso si avvarrà delle registrazioni originali rimasterizzate da Warner Classics.

Un meraviglioso reportage di vita e di palcoscenico, che ripercorre tutta l’esistenza del soprano greco che ha dato vita anche ad un libro edito da Franco Cosimo Panini, impreziosito dalle tavole di enorme carica espressiva realizzate da Fo con i pittori del suo atelier e riprodotte nel volume a tutta pagina.

Racconta Fo: “Personalmente ho conosciuto questa eccezionale soprano quando avevo poco più di 20 anni. Lei ne aveva due o tre più di me. Frequentavo l'Accademia di Brera e tutti noi allievi spesso eravamo ingaggiati dalla Scala, nello spazio dedicato alla scenografia, per rinfrescare i fondali e i drappi di repertorio per i nuovi allestimenti.

Da un trabattello sul quale stavo lavorando ho notato una ragazza piuttosto avvenente che attraversava tranquillamente il palco, transitando come niente fosse tra le quinte sotto le graticce cariche di strutture penzolanti.

Preoccupato le ho gridato: “Fermati, è pericoloso attraversare il palco in questo momento! Non vedi che dalla soffitta stanno calando centine e colonnati della scena? Dove stai andando? Vuoi finire schiacciata come una sfogliatella?”

E lei: “Sto andando in proscenio, stiamo provando lì”.

All'istante arrivò il responsabile del montaggio che disse: “Non si preoccupi signora Callas, ci penso io”; e così le fece strada prendendosela per mano e l'accompagnò passando da dietro le quinte. Poi la sentii cantare.

Tutti noi ragazzi della scenografia ci bloccammo, scendemmo da scale e praticabili. Quindi, badando di non dare nell'occhio, ci avvicinammo al proscenio: di lì a poco eravamo tutti seduti sul pavimento dietro le quinte, ad ascoltare affascinati l'aria di Casta Diva. Alla fine, non abbiamo potuto trattenerci dall'applaudire, il direttore di scena ci cacciò dal palco come degli intrusi: “Peggio, dei guardoni musicali... non si ascolta di nascosto una soprano come questa!”

 

INFO E PRENOTAZIONI

UNA CALLAS DIMENTICATA  di Dario Fo e Franca Rame

28 novembre 2014 – ore 21.00 TEATRO degli ARCIMBOLDI – Viale dell’Innovazione 20 – Milano

PREZZI

Intero: 15 euro posto unico

Ridotto: studenti under 25 anni e anziani over 65 - 10 euro

Prevendita 1,50 euro

BIGLIETTERIA I biglietti sono in vendita presso la biglietteria del Teatro degli Arcimboldi Dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 18.00 orario continuato

Vendite on line su www.ticketone.it

Ufficio gruppi: [email protected]

DARIO FO UNA CALLAS DIMENTICATA scritto da Dario Fo e Franca Rame con Dario Fo produzione COMPAGNIA TEATRALE FO RAME organizzazione ITINERARIA TEATRO

[email protected] – tel. 02.25396361


Ciulla, il grande malfattore: il nuovo libro di Dario Fo e Piero Sciotto dal 6 novembre in libreria

 

Domenica 16 novembre alle ore 20.30

Dario Fo e Piero Sciotto chiuderanno Bookcity Milano con un evento al Piccolo Teatro Studio Melato, dove metteranno in scena la storia di Paolo Ciulla, il grande malfattore.

Scandali finanziari, abusi edilizi, corruzione politica e una crisi economica che arricchisce i pochi e impoverisce le masse. È Roma nel 1884, quando ci arriva Paolo Ciulla, giovane omosessuale siciliano assai versato nel disegno. Vuole studiare architettura e diventare un artista: non ci riuscirà. In compenso anni dopo, in una Catania sconvolta dalla dura repressione degli scioperi agrari e del movimento dei Fasci siciliani, verrà a galla il suo vero genio: quello per la falsificazione di banconote. È solo l’inizio di una “carriera” che si dipanerà per laboratori e stamperie, banche e taverne, trasformandolo in un paladino dei poveri messi in ginocchio dalla crisi.

Paolo Ciulla, anarchico, criminale, benefattore, è un antieroe contemporaneo e la sua Italia è la nostra. Le sue avventure, raccontate con stile trascinante in questo romanzo dal vero, attraversano e illuminano un Novecento italiano che non è stato il secolo breve, ma il più lungo: iniziato nel 1861, non è ancora finito. L’interrogatorio di Ciulla, uno dei primi grandi processi mediatici del nostro Paese, ha il ritmo di una pièce teatrale: quasi cieco per le sperimentazioni con gli acidi, ma ironico e indomito, il principe dei falsari per giorni tiene testa a giudici e pubblici ministeri. Fino all’apoteosi finale, il più grande momento di gloria: il riconoscimento pubblico di un italianissimo genio.

Dario Fo nasce il 24 marzo 1926 a San Giano, provincia di Varese, dove suo padre era capostazione. Diplomato all’Accademia di Brera, frequenta il Politecnico, ma scopre in fretta la vocazione per il teatro e per la satira. Comincia a scrivere testi per la radio, poi debutta in scena con Franco Parenti e Giustino Durano. È l’inizio di una fortunata e lunga carriera che lo porterà, tra successi e censure, a venire rappresentato in tutto il mondo, con commedie politiche che attingono alla cultura popolare e alla cronaca di tutti i giorni. Nel 1997 riceve il premio Nobel per la letteratura. Guanda ha pubblicato: Il mondo secondo Fo. Conversazione con Giuseppina Manin, L’amore e lo sghignazzo, L’Apocalisse rimandata, Una vita all’improvvisa, scritto con Franca Rame, La Bibbia dei villani, L’osceno è sacro, Il Boccaccio riveduto e scorretto, Il Paese dei misteri buffi e Un clown vi seppellirà, gli ultimi due scritti con Giuseppina Manin.

Piero Sciotto ha lavorato fra teatro, musica e produzione con Dario Fo e Franca Rame per circa vent'anni, dalla Palazzina Liberty al Nobel. Prima e dopo per altri quindici con il Nuovo Canzoniere di Ganni Bosio, Eugenio Barba, Giovanna Marini, Franco Parenti, Atahualpa Yupanqui, Pep Bou, Jango Edwards, teatri, compagnie e istituzioni, e una rubrica su L'Unità per quattro anni. Ricordiamo i suoi due libri con Massimo Bucchi, Moriente e Uccidente (Bompiani 1999) e A mare il prossimo (Lupetti 2014).


Ciulla, il grande malfattore: il nuovo libro di Dario Fo e Piero Sciotto

IL LAZZI DEL GIULLARE - LA REPUBBLICA

Dario Fo se n'è subito innamorato, forse per quel cognome che ne anticipa i destino da giullare. Ciulla, il grande malfattore è il titolo del nuovo libro a cui sta lavorando il premio Nobel.

Al centro della scena il più geniale falsario dell'Italia liberale, Paolo Ciulla, nato a Caltagirone nel 1867. << Ciulla in siciliano significa burlone, figura clownesca >> raccanta Fo dalla sua casa di Milano. << Ciullare significa fare ironia, sfottere anche nel senso di fregare. Non fu Ciullo d'Alcamo l'autore di Rosa fresca aulentissima, straordinaria satira in rima contro Federico II? Di sarcasmo e inventiva p dotato anche il nostro Ciulla, un bravo artista constretto dalla fame a riprodurre monete false. Ma i primi soldi li regalò a barboni e poveri cristi, alimentando intorno a sé la leggenda. Quando Ciulla fu scoperto e processato si difese sostenendo che la vita può essere "più imbrogliona di un romanzo" >>

E il vivace dibattimento offre a Fo l'occasione per una grande pièce teatrale. << Sono incampato in questo personaggio paradossale grazie al mio amico Piero Sciotto. E' stato lui a raccogliere le carte e insieme abbiamo scritto questa storia che prima o poi porteremo anche sulla scena. Piero nel ruolo del giudice e io naturalmente in quello di Ciulla. >>

Intorno al gigante della "falsificheria" ruota il paese degli scandali e della corruzione, degli abusi edilizi e delle mafie. E' la Grande talia di Crispi e Giolitti che nella ricostruzione di Fo diventa un'inquietante fiaba gotica. << Ho scoperto un'Italia di tanto tempo fa, non così lontana dall'attuale. >>  In uscita da Guada a Novembre.

Articolo di Simonetta Fiori pubblicato su La Repubblica il 12-10-2014 a pagina 49.

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Dario Fo recita a Cesena: "IN FUGA DAL SENATO" di Franca Rame

 

 

 

Mercoledì 30 Aprile alle 21.00 Dario Fo sarà sul palco del Teatro Bonci a Cesena per raccontare l’esperienza oggi più che mai attuale della sua compagna di vita: una testimonianza dai risvolti comici ricca di nomi, storie e circostanze e portata in scena dal premio Nobel con tre giovani attori: Maria Chiara Di Marco, Roberta De Stefano e Jacopo Zerbo.

Info: biglietteria tel 0547 355959 (ore 10 - 12,30 dal martedì al sabato, chiuso il 19-20-21 aprile).

CLICCA QUI PER ACQUISTARE IL BIGLIETTO ONLINE

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DARIO FO: "LA MIA LUCREZIA E' PIU' MODERNA DI RENZI"

 

di Redazione Cadoinpiedi.it - 9 Aprile 2014

I Borgia appaiono di gran lunga migliori dei "regnanti" di oggi secondo il premio Nobel per la Letteratura, che ha messo la "cattiva" della famiglia al centro del romanzo La figlia del Papa (Chiarelettere). "Almeno loro erano interessati a lasciare ai posteri qualcosa di straordinario, nelle arti e nelle imprese. Non avevano come unico obiettivo quello di conservare il potere" ha detto a Cadoinpiedi.it. E non ha lesinato critiche al premier. 

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LA FIGLIA DEL PAPA: il nuovo libro di Dario Fo in libreria dal 10 aprile nella nuova collana 'Narrazioni' di Chiarelettere

 

 

Fo, mia Lucrezia Borgia contro corrotti

La figlia del Papa è primo romanzo del Nobel per Chiarelettere

ROMA, 22 MAR - Lucrezia Borgia come non si racconta mai. Non l'avvelenatrice che cambia continuamente mariti e amanti, fra cui Pietro Bembo, ma una donna che non accetta di essere presa, manipolata. Ce la fa scoprire il Premio Nobel Dario Fo nel suo primo romanzo 'La figlia del Papa' che sarà in libreria il 10 aprile nella nuova collana 'Narrazioni' di Chiarelettere. (ANSA)

 

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- Articolo pubblicato su RaiNews.it 

Il primo romanzo del Premio Nobel Dario Fo: la mia Lucrezia Borgia contro la corruzione. 

Lucrezia Borgia come non si racconta mai. Non l'avvelenatrice che cambia continuamente mariti e amanti, fra cui Pietro Bembo, ma una donna che non accetta di essere presa, manipolata. Ce la fa scoprire il Premio Nobel Dario Fo nel suo primo romanzo 'La figlia del Papa' che sarà in libreria il 10 aprile nella nuova collana 'Narrazioni' di Chiarelettere. (..continua a leggere)

 

- Articolo pubblicato su L'ESPRESSO a cura di Roberto Di Caro

Dario Fo: "Meglio i Borgia di certi politici di oggi"

Cinici e spietati. Ma capaci di costruire futuro e cultura.

Il premio Nobel nel suo ultimo libro rivaluta Lucrezia, Cesare 
e papa Alessandro. Al contrario degli onorevoli del terzo millennio. "La cultura oggi è morta, fallita, distrutta: magari avessimo ancora i Borgia"  (..continua a leggere)

 

- Articolo di Roberto Di Caro pubblicato su l'ESPRESSO in edicola 

Aridatece i Borgia

Gli anni dei Borgia fra Quattro e Cinquecento come specchio della dissoluzione contemporanea di etica e politica?

«Macché! Magari fosse così!», risponde secco Dario Fo...  (..continua a leggere)